domenica 7 agosto 2011

Between enemy lines


Giornata ideale:sole,moto e tempo libero,ingredienti necessari per un bel giro,senza però strafare.
Solito problema decisione della meta...questa volta visto il tempo opto per l'inerpico:vado in montagna.
Però non avevo voglia di uno di quei giri in luoghi prettamente turistici,pieni di gente confusione e stress...dove andare allora?
Sul monte Zugna stanno lavorando da tempo al recupero delle trincee della prima guerra mondiale...sempre roba di guerra,sono d'accordo,ma essendo che la zona intorno allo Zugna è abbastanza turistica e che qui non è che si voglia far vedere le "solite cose" questo è quello che offre il convento.D'alto canto anche questo fa parte della nostra storia e,purtroppo,a scuola non la insegnano quasi mai,le guerre paiono sempre cose lontane da noi,dei giochi da fare a pc o in un bosco...nulla in contrario,però penso che ai giovani virgulti non farebbero male meno egizi e più storia contemporanea.
Tralasciando le digressione pedagogico-accademiche torniamo al clou del discorso:il nuovo percorso storico a cui stanno lavorando sullo Zugna,a 1500 metri di quota.
Mangiandomi i tornanti che portano alle trincee ho modo di rendermi conto che una guerra è una cosa che coinvolge in modo totale un territorio:ci sono tracce di vita militare un pò su tutto il percorso:fortificazioni per mitragliatrici,passaggi protetti e cimiteri.

Arrivato alla zona dei lavori vedo che i "restauri" sono stati imponenti:alberi tagliati e trincee ricostruite con...il cemento,la cosa ha suscitato un vespaio di polemiche perchè secondo alcuni non sarebbero troppo fedeli all'originale, secondo la direzione lavori,che si è documentata prima di fare un lavoro simile,quello è l'aspetto che aveva la trincea all'atto della sue entrata in servizio.Oltre a questo hanno posizionato anche delle bacheche con le foto del panorama dove sono segnate le linee italiane e austriache,devo ammettere che viste sui libri di storia fanno tutto un altro effetto,vedendo quelle foto del panorama che avevo davanti e pensando alla geografia bellica della zona,mi rendo conto delle proporzioni ciclopiche dell'evento bellico:forte Belvedere,forte Cherle,le gallerie del Pasubio...sono posti dove si è combattuto e da qui si vedono tutti...si può realizzare le loro dimensioni.

Polemiche storiche a parte,la zona è piena di manufatti bellici "rubati" al bosco,Il così detto "Trincerone",che al suo apice contava circa 26000 soldati di truppa, più gli ufficiali,700circa,la quale è stata la prima linea italiana a resistere all'onda d'urto della Strafexpedition asburgica,le trincee austriache e le relative postazioni avanzate e altre costruzioni ancora in possesso della vegetazione che si è ripresa gli spazzi che l'uomo,per motivi a lei incomprensibili,le aveva sottratto quasi un secolo fa.
Proseguendo nella salita verso quota 1600 si arriva al rifugio alla fine della strada rotabile del monte Zugna,qui dopo una breve pausa di riflessione...wc e panino...si procede a piedi verso le installazioni militari sulla sommità del monte:ci sono la cisterna e alcune caserme.
Quello che fa impressione è sempre la solita cosa:li erano italiani e a cento metri erano austriaci,inoltre fa impressione il rendersi conto di quanto fosse vasta l'area interessata dalle operazioni belliche,di quanta gente ci ha vissuto sperando di tornare presto a casa,e di quanti da li non se ne sono più andati...


Nessun commento:

Posta un commento