Un gruppo di persone che vagavano in quel della Val di Ledro,nella parte occidentale dell'odierno Trentino,arrivati sulle sponde di un laghetto,decisero di accamparvisi. Un problema era dato dal fatto che la zona non era delle più facili da un punto di vista edilizio:tanta materia prima,legno,poco spazio dove costruire,che fare allora?
Dopo un pò di ragionamenti il gruppetto fece due conti e alaborò quanto segue:"Se tagliamo i boschi abbiamo spazio per i campi e il bestiame e abbiamo tanta legna per costruire case". Il problema dello spazio però non era del tutto risolta: c'era spazio per il bestiame e le coltivazioni, c'era materiale per costruzione ma nel PRG mancava lo spazio edificabile...o no?
Li vicino c'era una notevole quantità di spazio non utilizzabile nè per il bestiame nè per i campi che però, con un 10.000 pali, poteva diventare edificabile.
I nostri piantarono i suddetti pali, ci misero sopra un tavolato e ci fecero una città. Qualche migliaio di anni dopo,era il 1929, durante dei lavori al lago, emersero tutti questi 10.000 pali, vennero visti da degli studiosi che, in un opera a più riprese, dal 1929 al 1980, scavarono trovarono pulirono e catalogarono una marea di reperti dell'epoca neolitica-eneolitica...no so quand'è di preciso ma dal nome una sacco di tempo fa.
Oggi in quel sito si può ammirare il "Museo delle palafitte", La struttura fa parte del "Museo Tridentino delle scienze naturali.
Per arrivare alle palafitte la strada è tutto fuorchè facile, capiamoci è tutta asfaltata e pulita, ma le indicazioni sono un pò alla "ci arrivo se so dov'è", il museo è a Molina di Ledro, le indicazioni per arrivare a Molina ci sono anche, però quelle delle palafitte si trovano solo nell'abitato di Molina, praticamente davanti a delle palafitte ricostruite in un prato. Il museo è piccolo e molto anni ottanta però la quantità, e la qualità, del materiale che si può trovare al suo interno è di tutto rispetto: descrive non solo la vita dei palafitticoli ma anche i lavori che sono stati fatti nel corso di cinquant'anni per capire la storia che c'è dietro quegli anonimi paletti piantati nel lago.
Nella parte esterna si possono trovare tre palafitte ricostruite con all'interno vari materiali utilizzati da agricoltori e cacciatori preistorici,da una parte,un pò isolata,c'è la casa dello sciamano...lo si intuisce perchè lo spiega la giuda,a me era parso un asilo...
Si può trovare anche una riproduzione di un antico forno per la cottura della ceramica.Dopo tanti castelli e forti una visita a delle palafitte può sembrare un pò scarna,in effetti è tutto un altro tipo di attrazione però,pensando che quei paletti e quelle suppellettili hanno svariate migliaia di anni,si resta un pò impressionati nel pensare che sono arrivate fino a noi e che,l'ultima cosa che hanno visto,noi non riusciremmo mai nemmeno ad immaginarla...dev'essere stato un bel trauma per loro vedere l'uomo preistorico,essere sepolte sotto un lago di fango,e rivedere la luce all'inizio del ventesimo secolo...
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