venerdì 27 aprile 2018

"Quando el Stif g'ha el capel..."


"Quando el Stif g'ha el capel, o che l'piove o che l'fa bel", questo è un detto tipo della Vallagarina, placida valle adagiata lungo l'Adige ai piedi del monte Stivo in Trentino, la traduzione letterale è "Quando lo Stivo ha il cappello(nuvole), o che piove o che fa bello", tecnicamente non vuol dire nulla, è una cantilena che si ripete quando si parla di tempo e ci si arrende all'insindacabilità del meteo.
Dopo un periodo di pausa, in cui si guarda con un pizzico d'invidia chi del suo blog ha fatto un lavoro, eccomi che torno, torno dal mio amico Cyrano217 ...e dovo confessare che lo trovo bene, c'è qualcuno la fuori che lo segue, che gli tiene compagnia anche quando io manco, grazie!
Comunque tornando a noi e a quello che v'interessa, oggi vi propongo un giro sul tetto del basso trentino, un trip fatto di luoghi spettacolari, panorami mozzafiato e anche un pò di storia, un viaggio che in breve tempo vi può catapultare dalla caoticità di un logo di villeggiatura come Riva del Garda, a una dimensione alpestre di pace e serenità.
La passeggia io l'ho iniziata da Ronzo Chienis, tranquillo paesino capoluogo della val di Gresta, parcheggio la macchina e inizio la mia salita lungo il sentiero, la salita, non è sicuramente delle più impegnative, considerato che si arriva sopra i 2.000m devo dire che è piacevole, non adatta ai passeggini ma fattibile anche senza troppo allenamento.
Durante la salita si alternano passaggi nel bosco ad ampi prati, arrivato intorno ai 1.300m circa, si trova una panchina all'ombra di un grande pino, luogo perfetto per fare una sosta e il punto della situazione: da li si pò scegliere, fare il sentiero o passare per la direttissima verso la cima...cosa mai potevo scegliere???
Ovviamente dopo l'esperienza in val di Ledro ho scelto il sentiero.
Seguendo il sentiero c'è la possibilità di ammirare il tutta tranquillità il panorama e scoprire, a poco a poco, il fantastico paesaggio che va dal lago di Garda alle Alpi orientali.
Ad un certo punto della salita si arriva ai pascoli dello Stivo e s'iniziano ad incontrare le prime mucche ed è li, con il lago di Garda come panorama e il dleng-dleng che campanacci come ninna nanna, che mi sono messo a schiacciare un pisolino sul prato...pisolino, considerato il numero di mucche un occhio era sempre aperto per essere sicuro di non essere schiacciato da una mucca stanca.
Ristorato, ringalluzzito e non spianato, ho ripreso il mio cammino verso la cima, arrivato all'imbocco della salita che posta al rifugio Marchetti, mi sono messo ad esplorare il pascolo e sorpresa, ho trovato un installazione della prima guerra Mondiale.
Considerato che l'installazione era di modesta entità e che lo stivo si affaccia su quello che è stato il fronte del Trentino meridionale, si può benissimo pensare che quella postazione era un osservatorio dal quale l'esercito Austro Ungarico teneva sott'occhio i movimenti degli italiani.
Finita la mia esplorazione, ha pranzato e mi sono incamminato sulla via del rientro.
Arrivato all'imbocco della direttissima per scendere le opzioni erano ancora due: fare il sentiero o fare la direttissima, cosa potrò mai aver scelto?? Una volta ve bene, ma due sono troppe, ho fatto la direttissima, un sentiero praticamente in verticale che correva giù per il pendio della montagna fino alla panchina di qualche ora prima.
Devo dire che per essere un sentiero kamikaze, era parecchio frequentato, il che rendeva difficile fermarsi a fare qualche foto o solo a contemplare il paesaggio...cose che comunque, sprezzante del pericolo, ho comunque fatto.
Arrivato alla panchina ho poi ripreso il sentiero e, con alcuni parapendii sullo sfondo che planavano verso il lago, sono tornato alla macchina.
In definitiva un viaggio diverso dalle mie solite avventure, vuoi perchè effettivamente più semplice, vuoi perchè sto crescendo e diventando più prudente ma comunque interessante per i panorami e per la scoperta di un osservatorio austriaco dove nemmeno credevo avessero combattuto, ciò porta a riflettere sulle dimensione del conflitto 1914-1918, dallo Stivo si può avere un'idea di quale fosse il fonte, della sua vastità, di tutti i posti dove c'erano postazioni, amiche e nemiche. Un conflitto che non ha risparmiato ne le le persone ne il territorio.







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