sabato 15 giugno 2019

Piccolo Mondo



C'era una volta l'arciprete di Ponteratto...presumo che molti di voi non sapranno nemmeno di cosa sto parlando, proviamo così:"Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo..." così forse qualcuno inizia a ricordare.
Era il 1952 e nelle sale usciva un film, un film che parlava dell'Italia rurale, delle rivalità politiche che c'erano nel paese nel dopoguerra, un film che avrebbe segnato la storia, che avrebbe consacrato all'olimpo della cinematografia i suoi protagonisti, un prete e un sindaco, intenti a farsi la guerra nel loro piccolo mondo ma con una profonda stima ed un profondo rispetto l'uno per l'altro, insegnando ai giovani e al mondo che si può essere avversari, avere due posizioni opposte ed essere comunque amici.
Don Camillo e Peppone i protagonisti, rispettivamente prete e sindaco del paesino di Bresciello, ebbene, se Don Camillo e Peppone sono personaggi inventati dal Guareschi il pese di Bresciello esiste veramente ed a me spetta l'arduo compito di raccontarvelo.
 Per i più giovani riassumiamo un pò la storia dei nostri due protagonisti, Don Camillo era un prete grosso come una montagna, pragmatico, uno di quelli che ha fatto la guerra e il partigiano, anche se di questo suo passato s'intuisce più che parlarne. Politicamente schierato con la Democrazia Cristiana cerca di mantenere i binari della spiritualità del paese, e del sindaco, sulla retta via, dalla sua parte un Cristo parlante che, senza troppe parole, lo sa consigliare sempre per il meglio e lo fa riflettere sul suo carattere spesso irruente e poco ecclesiastico.

Dall'altra parte Giuseppe "Peppone" Bottazzi, sindaco comunista del paese, anche lui ha fatto la guerra e ha fatto il partigiano, leader indiscusso della sua sezione del partito sia quando è in carica sia quando è chiamato a Roma per responsabilità più alte, nonostante tutto questo legato alla sua terra, alle sue origini e legato anche a quel prete che gli crea tanti grattacapi e che lo aiuta nei momenti difficili.
Quella che c'è tra Peppone e Don Camillo è una rivalità sana, corretta, una rivalità che deve fare i conti con un'amicizia che pur sempre nascosta, traspare da una miriade di piccolo avvenimenti che si verificano durante tutti i film della saga.
Fin qui il racconto di fantasia, veniamo adesso alla cruda realtà: Brescello .
Bresciello è un paesino della bassa, un tipico paesino con la sua piazza, il suo bar e i sui nonnetti da bar intenti a bere un bicchiere di vino mentre parlano di attualità e politica placidamente seduti ai tavolini del bar sotto i portici che incorniciano la mitica piazza dei comizi di Peppone, inizialmente Guareschi non voleva che il film fosse girato a Brescello ma la produzione impose la sua idea e il film fu girato dove tutti sappiamo
La vita nel paesino pare scorrere placida e tranquilla, come quella che si vede nei film e l'emozione che si ha arrivando nella piazza della Chiesa ha un che di trascendentale infatti, tutto è rimasto come nei film ci sono anche Don Camillo e Peppone che si salutano da una parte all'altra della piazza, uno davanti alla Chiesa e l'altro davanti al Municipio...e ci sono veramente: due statue raffiguranti i nostri eroi nell'atto di salutarsi sono state collocate nelle piazza in occasione del 50° del primo film.
Una piccola curiosità sulla Chiesa: il piccolo colonnato non era presente davanti alla Chiesa originale, è stata un'aggiunta cinematografica che è piaciuta al parroco che ha chiesto di lasciarla in via definitiva trovando che valorizzasse la Chiesa e la piazza, inoltre quella che c'è nei primi film non è la Chiesa di Brescello in quanto la sceneggiatura richiedeva parecchie scene in interni e quindi il Vescovo, preoccupato che la cosa potesse turbare i fedeli non diede il permesso, dal quarto film le scene in Chiesa si riducevano e il Vescovo diede quindi il benestare a che fossero girate proprio a Brescello.
Tramite un libretto acquistabile nel negozio di souvenir, si può girare il paese alla ricerca dei luoghi reali della nostra storia immaginaria: la casa di Don Camillo, quella di Peppone, la stazione dei treni e...la caricatura della Gisella che tanto subbuglio portò in paese.
A guarnire questa esperienza in bilico tra sogno e realtà, c'è anche un museo dedicato a Don Camillo e Peppone, capiamoci, non è il Louvre o il MOMA ma nel piccolo allestimento del museo si possono trovare un sacco di aneddoti, foto e cimeli che vi faranno vedere il back stage del film quando i back stage manco sapevano cosa fossero, potrete vedere la doppietta di Don Camillo, l'ufficio di Peppone le mitiche biciclette che hanno portato i nostri eroi a casa come simil Coppi e Bartali, potrete vedere una misteriosa foto di Peppone nello spogliatoio della Dinamo, potrete vedere una carro armato americano fuori dal museo,"Non erano i tedeschi che se ne andavano ma gli americani che arrivavano"...il carro però non è quello originale del film ma una suo sostituto comprato dal museo e dalla pro loco di Brescello.
Insomma, con una visita a Brescello potrete immergervi in quell'atmosfera del piccolo mondo in un mondo piccolo che avete trovato nei film, non avete visto i film originali di Don Camillo e Peppone???Eretici, correte a noleggiarli, comprarli, streamingateli, insomma, legalmente ma guardateli, li amerete sicuramente, passate poi per Brescello e vivete quella magica atmosfera.
I film originali sono 5, c'era anche un sesto film,"Don Camillo e i giovani d'oggi", rimasto parzialmente incompiuto a causa della morte di Fernandel, l'attore che interpretava Don Camillo, chiesero a Gino Cervi, Peppone, di finire il film con la controfigura di Fernandel ma questi disse che "morto Don Camillo muore anche Peppone" rifiutandosi di finire il film con chiunque non fosse il Don Camillo originale. Successivamente, nel 1972, venne girato nuovamente con altri attori, non serve dire che non ebbe il successo sperato, nel 1983 ci fu un remake del primo film con il mitico Terence Hill ma, nonostante la sua mitaggine, non riuscì ad arrivare al successo della serie originale. Insomma Don Camillo e Peppone sono due personaggi inventati, ispirati a personaggi reali, che vivono in un mondo verosimile, identificato con Brescello, interpretati da due attori che hanno saputo renderli senza tempo, farli entrate nell'Olimpo della cinematografia, renderli capaci d'insegnarci la lealtà al di là delle idee a che l'amicizia, il rispetto e il buon senso, sono valori che trascendono quello che possono essere le idee politiche, le posizioni sociali o le convinzioni di sorta.




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