giovedì 17 maggio 2018

Punti di vista


Nel portare avanti il mio progetto sulla Grande Guerra, non posso non tenere in considerazione il Trentino Alto Adige perche la regione ha avuto momenti di rilevanza storica sia nella prima che nella seconda Guerra Mondiale, infatti il Trentino nella prima Grande Guerra è stato terra di confine e ha dato luogo ad aspri e famosi combattimenti, la maggior parte svolta sulle cime delle montagne dove le condizioni di vita non erano certo delle più agevoli, e figuriamoci quelle di combattimento.
Una valle, che oggi è solo un tramite tra la Val Lagarina e il Veneto, in tempo di guerra è stata teatro di cruenti scontri e avvenimenti storici alquanto controversi, questa valle è la Vallarsa.
Nel mio cercare luoghi che potessero essere interessanti per Cyrano217, mi sono imbattuto in questa lunga e stretta valle, piena di testimonianze sulla vita e gli avvenimenti d'inizio secolo, uno di questi luoghi è il monte Corno di Vallarsa, magari questo nome non dice molto ai più, proviamo con monte corno Battisti, forse lo riconoscete.
Battisti vi dice qualcosa di più?Si?...no, non Lucio, Cesare, Cesare Battisti...chi era Cesare Battisti?
Bella domanda, Cesare battisti era un irredentista trentino che, assieme  Fabio Filzi e Damiano Chiesa, hanno tradito, secondo gli Austriaci, contribuito secondo gli Italiani, contribuito obbiettivamente, a far seguire alla storia il corso che noi tutti conosciamo.
Non voglio però divulgarmi sulla figura degli irredentisti trentini, tanti e più qualificati di me lo hanno fatto e lo stanno tutt'ora facendo.
Quello che m'interessa è parlavi del monte corno Battisti e della su storia, per fare questo una mattina, prendo il mio potente mezzo meccanico 4x4 e mi dirigo verso Trambieno, località Giazzera per essere precisi, luogo di partenza di uno dei sentieri che portano fino a quota 1778msl, la cima del Corno.
I sentieri che partono sono molti, io per disattenzione, non potevo che prendere il più impervio, suggestivo magari, corto sicuramente, però impervio.
Tutti i sentieri di quella zona alla fine portano ad un bivio da dove parte un unico sentiero per arrivare al corno.
Il sentiero percorre la costa della montagna, il panorama è spettacolare, si vede tutto il gruppo dello Zugna e si può vedere fino alla spianata di Vicenza, di tanto in tanto spuntano dei "baiti" piccoli rifugi usati un tempo dalla gente di montagna che li usava per ripararsi durante la notte nei periodi di lavoro in quota, nel tempo questa funzione dei "baiti" si è persa, sono rimasi alle famiglie che ne erano originariamente con il vincolo di non poter essere venduti ne modificati....come se si vedessero le modifiche sotto terra: i "baiti" da angusti rifugi, si sono trasformati in mini appartamenti, magari non con tutti i confort della vita moderna ma sicuramente con tutto il fascino e l'intimità di un rifugio in montagna.
Tra un "baito" e un panorama, arrivo all'imbocco del corno, qui un ceppo ricorda ai visitatori perchè il luogo è famoso: militarmente è un osservatorio eccezionale sulla Vallarsa, dal corno si può perfino tenere sotto'occhio e, con la giusta attrezzatura, sotto pressione forte Pozzacchio, inoltre, in quella sede, sono stati catturati Cesare Battisti e Fabio Filzi, considerato che per gli Austriaci erano due traditori, due giorni dopo la loro cattura, a seguito di un processo lampo, furono condannati ed impiccati per tradimento.
Battisti e Filzi non stavano sopra il corno appollaiati, al di sotto del corno c'è tutta una rete di gallerie e rifugi in cui i soldati, Italiani prima e austriaci poi, si rifugiavano e vivevano, l'accesso a questo dedalo di gallerie è noto, ma è anche un luogo MOLTO PERICOLOSO!!!
Se volete provare il brivido della vita in galleria potete prendere il sentiero attrezzato che sale al corno da Valmorbia che ha dei tratti in galleria.
Considerato il tutto, e con la consapevolezza di essere in un luogo dove si è fatta la storia, mi fermo un pò a riposare sul piccolo muretto in cima al corno e, guardando la maestosità delle montagne che mi circondano, penso a chi, quel panorama, lo poteva apprezzare solo a brevi momenti perchè la maggior parte del tempo bisognava vedere se c'erano nemici nascosti, ripararsi dai cecchini, sperare che i tuoi superiori non ti mandassero ad un eroico massacro, come andava di moda all'epoca e, perchè no, pensare a come poter disertare e tornare a casa, lontano dalla guerra, lontano da quell'assurdo massacro, sperando di non venir catturato e/o ucciso nel mentre, perchè ai disertori, in guerra, non si fanno mica tanti complimenti.
Terminate queste riflessioni m'incammino verso casa, ringraziando di aver conosciuto la guerra solo sui libri ed in televisione e di poter apprezzare serenamente i paesaggi che la natura e la Vallarsa possono offrirmi.




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